Vaccinazione anti-HPV

Il carcinoma del collo dell’utero: quale prevenzione?
Intervista con Il Dott. Paolo Lopane,
Responsabile del Centro Oncologico di Riferimento per l’Assistenza Territoriale dell’Azienda USL 6 di Livorno.

Cos’ è il virus HPV?
E’ un virus che infetta la cute e le mucose di uomini e donne. In realtà si tratta di un grande gruppo di virus (gruppo papilloma-virus) che conta circa un centinaio di tipi geneticamente simili ma distinti tra loro. Alcuni tipi infettano la cute causando verruche, altri invece colpiscono le mucose ed in particolare le mucose del tratto genitale della donna ove possono determinare l’insorgenza di condilomi (lesioni benigne) ma anche di lesioni molto gravi, se l’infezione persiste nel tempo.

Come si contrae l’infezione?
L’infezione da HPV, riferendosi all’infezione delle vie genitali, è la più comune infezione virale sessualmente trasmessa, si calcola che fino all’80% delle donne sessualmente attive contraggono l’infezione entro il 50° anno di vita. Nella stragrande maggioranza dei casi l’infezione è asintomatica e viene contratta dalla donna attraverso un rapporto penetrativo con un maschio infetto, che difficilmente si ammala. Non si esclude che la trasmissione possa avvenire anche attraverso altre modalità di rapporto.

Il virus può causare il cancro?
L’infezione delle vie genitali della donna con alcuni tipi di virus (in particolare il 16 ed il 18) è la condizione necessaria affinchè si possa sviluppare il carcinoma della cervice uterina. E’ importante però sottolineare che mentre l’infezione virale è un evento comunissimo, il cancro è una complicanza rara dell’infezione che solitamente interviene a distanza di anni dal contagio. In altre parole la stragrande maggioranza delle infezioni con virus HPV si conclude con l’eliminazione spontanea del virus dall’organismo senza alcuna terapia e senza conseguenze per la donna.

Ma…adesso c’è il vaccino che previene l’infezione e quindi anche il cancro…!?
Il vaccino anti-HPV ( anzi i vaccini, poichè sono due) è in grado di prevenire solo l’infezione da alcuni tipi di virus ed in particolare i tipi 16 e 18. Il vaccino è molto efficace, sicuro e ben tollerato ma non tutti i carcinomi della cervice uterina sono una complicanza dell’infezione con il virus 16 e 18: anche altri tipi di virus HPV, seppur meno diffusi nella popolazione, sono in grado di determinare infezioni a rischio di evoluzione verso il cancro, e verso quest’ ultimi il vaccino non offre alcuna immunoprotezione.

Allora il vaccino non serve?
Il vaccino è un prezioso strumento di prevenzione primaria ed è molto efficace nel prevenire circa il 75% dei carcinomi del collo dell’utero ( Clifford 2006) ma rimane assolutamente necessario che le donne continuino a sottoporsi allo screening con Pap test, sia le donne vaccinate che le donne che non si siano sottoposte alla vaccinazione. Il vaccino e lo screening sono strategie vincenti ma complementari, vale a dire che l’una non esclude l’altra.

Il vaccino è rivolto a tutte le donne? E i maschi?
La vaccinazione dei maschi non è attualmente raccomandata, nonostante ci sia l’indicazione delle case farmaceutiche. Perquanto riguarda la donna, l’efficacia del vaccino è ottima se la donna non è già stata infettata dal virus e quindi la raccomandazione è forte in età puberale (10-12 anni) prima dell’inizio dell’attività sessuale. L’efficacia per donne sessualmente attive in fasce d’età successive e fino a 26 anni è risultata molto inferiore. Costa molto il vaccino? Al pubblico un intero ciclo vaccinale (tre dosi) costa oltre i 500 euro.

Allora il vecchio Pap-test è utile?
Assolutamente si. Il pap test è ad oggi l’unico strumento di prevenzione in grado di diminuire la mortalità specifica per carcinoma della cervice uterina. Con il Pap test si evidenziano quelle alterazioni cellulari provocate dal virus HPV che possono con il tempo trasformarsi in cancro. La diagnosi precoce con il pap test consente di identificare le alterazioni e quindi di eliminarle con terapie opportune. Il vaccino è un potente strumento di prevenzione primaria che darà sicuramente importanti benefici ma i vaccini attualmente disponibili, come ho già detto, non sono in grado di prevenire l’infezione da tutti i tipi di virus HPV potenzialmente pericolosi per lo sviluppo del cancro. Inoltre non tutte le donne possono essere sottoposte alla vaccinazione, e molte donne sottoposte alla vaccinazione potrebbero essere già state infettate dal virus, di tipo vaccinale e non. Quindi se mi è consentito concluderei consigliando vivamente alla popolazione femminile di non trascurare l’invito delle aziende Sanitarie a sottoporsi al test di screening, cioè al pap test.

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